Quando il lutto diventa complicato
- Dott. Lucia Gava
- 7 mar 2018
- Tempo di lettura: 3 min

Il lutto è una delle esperienze più dolorose della vita. Quando si perde un membro della famiglia, una persona cara o una figura di riferimento chiaramente si devono affrontare sfide uniche per la loro intensità e per la loro pervasività.
Ci troviamo di fronte alla tristezza, al lutto e al dolore per la perdita di non avere più la persona amata nella propria vita. Se, in aggiunta, il decesso è avvenuto in modo inaspettato, violento o sanguinoso, o siamo venuti a conoscenza di particolari cruenti del decesso, è possibile che si sviluppi un Disturbo da lutto persistente complicato DLPC.
In questi casi, infatti, oltre a dover gestire il lutto, si deve affrontare ed elaborare un evento traumatico. E’ proprio la combinazione di stress traumatico e di dolore per la perdita che caratterizza questo disturbo.
Cos'è il lutto
Con il termine lutto si definisce l’intensa emozione dolorosa che una persona prova per la morte di qualcuno di significativo e, anche se intenso, è una normale risposta alla perdita di una persona cara i cui sintomi non dovrebbero essere patologizzati.
Con lutto non-complicato si intende il normale processo di lutto per la perdita di una relazione importante (es. Cohen, et al., 2006). Questa condizione condivide per molti aspetti le caratteristiche di un Disturbo Depressivo Maggiore, quali:
profonda tristezza
pianto
isolamento sociale
perdita di appetito
problemi del sonno
problemi scolastici/lavorativi
perdita di interesse nelle attività abituali
Si possono provare delle fitte di dolore per la perdita, delle improvvise e intense onde di dolore che sembrano arrivare dal nulla.
Come si supera il lutto?
Sebbene i primi studi suggeriscano delle fasi standard delle reazioni di lutto (es. KublerTRoss, 1969), altri studi indicano il contrario (es. Simpson, 1997; Wolfelt, 1991; Worden, 1996). Gli autori suggeriscono che per elaborare il lutto in modo funzionale, si devono affrontare una serie di compiti in un processo di “riconciliazione” piuttosto che attraversare delle fasi o stadi specifici (Wolfet, 1991). Gli obiettivi nel processo di riconciliazione sono:
accettare la realtà della perdita
sperimentare in toto le emozioni legate alla perdita
adattarsi al nuovo ambiente senza la persona cara
adattarsi al senso di sé senza la persona cara
ricordarsi della persona deceduta e accettarla nella sua totalità, sia le parti buone che le parti cattive
convertire la relazione nel presente a una basata sul ricordo
incorporare importanti aspetti della persona cara nel senso d’identità di se stesso
iniziare nuove relazioni con altri adulti significativi che possono fornire supporto, sicurezza e accudimento
ristabilire una traiettoria di sviluppo sana
Tutti questi obiettivi richiedono che la persona sia in grado di tollerare prolungati pensieri e ricordi circa il decesso della persona cara e le loro interazioni passate così come di affrontare e gestire il dolore della perdita.
Quando il lutto diventa complicato?
Il lutto persistente complicato definisce il dolore per la perdita della persona cara accompagnato dai sintomi di stress per la separazione e per il trauma vissuto.
Siamo incapaci di completare i compiti del processo di riconciliazione, perché il ricordo della persona cara tipicamente è un reminder del trauma, con il conseguente sviluppo di sintomi post-traumatici e spesso sintomi depressivi.
Non si riesce ad accettare la morte e si sviluppano
senso di colpa
rabbia
rancore
ricorrenti fitte di emozioni dolorose
comportamenti di evitamento debilitanti
una persistente nostalgia della persona persa
un profondo e non gestibile dolore
una forte preoccupazione per la persona deceduta o per il modo in cui la persona è deceduta
Il disagio e la sofferenza comportano una compromissione psicosociale significativa, anche dopo 12 mesi negli adulti e dopo 6 mesi nei bambini.
Non riuscima nè a gestire al nostre emozioni rispetto alla perdita subita né a mantenere un’identità psicosociale costante, non dissociata.
Alcune volte il lutto può essere "traumatico"
Le caratteristiche distintive affinché un lutto sia definito traumatico sono:
un elevato grado di sofferenza durante il decesso
la natura dolosa (es. omicidio) o intenzionale (es. suicidio) della morte
Tuttavia, anche se non sono presenti queste caratteristiche “traumatizzanti”, la perdita di un caregiver primario può costituire di per sé una perdita traumatica per i bambini, visti gli effetti destabilizzanti e pervasivi che l’assenza di un caregiver primario può comportare in tutte le sfere della vita di un bambino.
La caratteristica distintiva del DLPC con lutto traumatico è quella di rimanere “bloccati” negli aspetti traumatici del decesso della persona cara. La persona, adulto o bambino, presenta contemporaneamente il dolore per la perdita, i sintomi connessi all’evento traumatico (DSPT) e sintomi depressivi.
Tra i sintomi del Disturbo da Stress Post Traumatico connessi al lutto persistente e complicato possono manifestarsi:
pensieri o immagini intrusivi e dolorosi circa l’evento traumatico che ha portato alla morte
la sensazione che l’evento riaccada continuamente
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